Il prezzo di un bene, che è la misura del suo valore, è assoggettato ad una dinamica comunemente detta di domanda/offerta, ed in base a questa esso varia. La regola generale dal lato dell’offerta è quella secondo cui di un bene più ce n’è e meno vale, a parità di domanda. E ovviamente, sempre a parità di domanda, meno ce n’è e più vale. In altri termini

  • all’aumentare dell’offerta il prezzo del bene diminuisce e al diminuire dell’offerta aumenta.

Dal lato della domanda invece, più un bene è domandato e più il suo prezzo cresce, a parità d’offerta. E parimenti, meno è domandato e minore sarà il suo prezzo. Quindi,

  • all’aumentare della domanda il prezzo del bene aumenta e al diminuire della domanda diminuisce.

Qui una rappresentazione grafica di un mercato di un bene qualunque, ad esempio l’oro.

Un mercato è fatto dall’insieme dei compratori (chi domanda) e dei venditori (chi offre) di un bene.

In rosso la domanda, in blu l’offerta. Il prezzo di mercato si aggiusta sempre affinché domanda ed offerta siano in equilibrio in ogni momento. Il prezzo di equilibrio è quello corrispondente all’intersezione delle linee (blu e rossa). Gli assi cartesiani si leggono in questo modo: più ci si sposta verso destra nell’asse orizzontale più la quantità aumenta; più ci si sposta verso l’alto nell’asse verticale più il prezzo aumenta. Viceversa, più si converge verso l’origine (incrocio degli assi di riferimento) più quantità e prezzo saranno minori, fino a diventare rispettivamente 0 e 0 nel punto esatto d’incrocio.  Ora, spostando l’attenzione sulle linee blu e rossa, quando la domanda di oro aumenta, a parità di offerta, la linea rossa trasla parallelamente verso l’alto e si genera un prezzo di equilibrio superiore a quello osservabile nel grafico.

La nuova retta denominata “Domanda 2” produce infatti un punto d’intersezione con l’offerta, che resta invariata, più spostato verso l’alto e verso destra: quantità e prezzo saranno cioè maggiori.  Viceversa quando aumenta l’offerta del bene, a parità di domanda, la linea blu trasla parallelamente verso il basso e il prezzo di equilibrio sarà minore.

Completando la casistica, in caso di riduzione della domanda la linea rossa traslerà parallelamente verso il basso ed il prezzo di equilibrio sarà minore, e in caso di riduzione dell’offerta la linea blu traslerà verso l’alto e il prezzo sarà maggiore, in maniera del tutto simile a quanto mostrato sopra, con il nuovo punto di incrocio tra domanda ed offerta a determinare sempre le nuove quantità e prezzi di equilibrio di mercato. Questa è una legge generalissima, applicabile a qualsiasi bene, in qualsiasi economia del globo. Perfino la moneta e il suo valore sono subordinati a questo diktat. Il prezzo di una moneta, in particolare, è il suo tasso d’interesse. Quando in un sistema economico circola troppa moneta il tasso d’interesse è basso e può perfino scendere in negativo. Questo è in effetti quello che sta accadendo da qualche anno con le politiche monetarie ultra espansive identificate dalla locuzione “Quantitative Easing” intraprese dalle Banche centrali dei vari paesi. Quando invece le banche centrali ritirano moneta dal sistema l’effetto che si ingenera è quello di un aumento del tasso d’interesse.

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