I titoli di stato
I titoli di stato come i buoni del tesoro poliennali (BTP) o i buoni ordinari del tesoro (BOT) per quanto concerne l’Italia, oppure i Treasuries o i Bund per quanto riguarda rispettivamente USA e Germania, sono strumenti finanziari con cui i governi si finanziano indebitandosi coi cittadini residenti o con cittadini/governi di altri paesi (in questo caso si parla di debito estero). Perché il governo dovrebbe finanziarsi utilizzando questi strumenti di debito?
Normalmente le tasse, che sono la prima linea di finanziamento, non sono sufficienti a coprire l’esigenza di spesa dello stato e quindi il governo deve ricorrere al prestito per pagare gli stipendi ai funzionari, erogare i beni pubblici, sostentare la macchina burocratica proprio come fa un cittadino che richiede un mutuo. Nel linguaggio tecnico corrente si usa dire che il debito pubblico finanzia il disavanzo di bilancio pubblico, perché in effetti uno stato che deve ricorrere al prestito vuole spendere più di quanto non incassi dalle tasse, che sono paragonabili al reddito da lavoro per un cittadino. Quindi ad un certo disavanzo pubblico (differenza tra entrate e uscite, o equivalentemente, tra gettito fiscale e spesa) corrisponde un certo debito pubblico. Le moderne economie occidentali, anche le più forti, soffrono più o meno tutte importanti disavanzi di bilancio pubblico, a volte davvero considerevoli, con Giappone e USA su tutti. Normalmente, come si vedrà poi, nelle fasi di avversione al rischio i prezzi dei titoli di stato delle economie forti come Germania e USA tendono a salire sulla scia di un generalizzato apprezzamento degli asset rifugio, mentre tenderanno a scendere con le ventate di ottimismo e di appetito al rischio.