Il PIP è l’unità minima variazionale associata al prezzo di un tasso di cambio. Vediamo un esempio.

Se EUR/USD passa da 1,1768 a 1,1769 sarà variato di 1 pip. Se passa da 1,1768 a 1,1778 lo avrà fatto di 10 pips. Se passa da 1,1768 a 1,1868 sarà variato di 100 pips.

Il PIP è quindi la quarta cifra decimale di un tasso di cambio. Questa definizione tuttavia non si sposa con i cambi che presentano lo JPY (Yen giapponese). In questo caso i decimali quotati saranno infatti 2.

USD/JPY = 115,43. In questo caso il pip è il 3. Così, se USD/JPY passa da 115,43 a 115,44 sarà variato di un pip, di 10 se passa da 115,43 a 115,53 e di 100 se passa da 115,43 a 116,43.

In una definizione più generale il PIP è quindi la quinta cifra significativa di un tasso di cambio, ossia la quinta cifra a partire da sinistra senza considerare la virgola.

Negli ultimi anni i broker hanno iniziato a fornire le quotazioni a 6 cifre per tarare meglio gli spread: si visualizzeranno quindi quotazioni del tipo EUR/USD = 1,17684 oppure USD/JPY = 115,269. Il PIP resta tuttavia la quinta cifra significativa, connotandosi l’ultima, la sesta, come decimo di pip.

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