INTRODUZIONE ALL’ANALISI CANDLESTICK

Una delle discipline più diffuse nel trading è sicuramente l’analisi tecnica, di cui l’analisi candelstick è complemento. Differentemente dall’analisi fondamentale, la quale nell’ambito valutario concerne lo studio delle variabili macroeconomiche di un sistema paese, l’analisi tecnica riguarda lo studio del movimento del prezzo nel passato, nella convinzione che

  1. a) Il prezzo sconti tutto e quindi non ci sarebbe modo di vedere al di là di ciò che un grafico mostra ricorrendo ad altre tipologie di analisi
  2. b) Il prezzo ripeta pattern, dinamiche e schemi in maniera ricorrente e quindi lo studio dei movimenti del prezzo nel passato sarebbe un ottimo metodo per cercare di prevederne l’andamento nel futuro

In questa sezione dedicata all’analisi grafica analizzeremo i pattern e le dinamiche ricorrenti basati sulle candele giapponesi, mentre i concetti poco sopra menzionati verranno ripresi nel capitolo successivo nell’ambito dell’analisi delle figure di analisi tecnica. Il presupposto fondante dell’analisi candlestick è l’attitudine delle configurazioni a candele a rappresentare con un elevato grado di informazione la psicologia del mercato in un ben preciso momento.

Normalmente a dettare le decisioni d’investimento vi è un grafico di forma simile che ritrae il prezzo dell’asset in esame:

Attraverso il grafico si può procedere allo studio e al riconoscimento dell’azione dei prezzi.

La configurazione più utilizzata per rappresentare e sintetizzare il movimento del prezzo è quella a “candele giapponesi”, cosi chiamate per la loro forma simile alla classica candela formata da uno “stoppino” avvolto dalla cera.

Furono inventate in Giappone da Munehisa Homma ed utilizzate per la prima volta nel XVIII secolo per prevedere i prezzi del riso.

Le Candele Giapponesi furono introdotte in Europa intorno al 1989 da Steve Nison, che ne spiegò il funzionamento e le regole nel suo libro “Japanese Candlestick Charting Techniques”.

La visualizzazione del grafico a candele serve per effettuare comodamente l’analisi

tecnica e quella delle sue figure grafiche, e viene solitamente usata insieme ad oscillatori

ed indicatori ma in questo capitolo tratteremo nel dettaglio unicamente lo studio delle stesse.

Le candele per un trader sono essenziali come le note musicali per un musicista: ognuna esprime una frase di ciò che vuole dire il mercato e, di conseguenza, invia delle informazioni tali da aumentare le probabilità di successo.

Iniziamo col dire che le candele rappresentano prima di tutto un periodo di tempo ben definito chiamato “timeframe”

Se osserviamo un grafico a timeframe 10 minuti, ogni candela ci mostra cos’è successo in quei 10 minuti di contrattazioni che rappresenta; se osserviamo un grafico h1, ogni candela ci mostra cos’è accaduto in 1 ora e così via.

Da questo si può dedurre che ogni candela non è altro che l’insieme di candele formate in timeframe più bassi; un po’ come fare uno zoom che ti permette di avvicinare per vedere i dettagli o allontanare per osservare il quadro generale.

Una candela giapponese è formata nello specifico da un corpo (body), un’ombra superiore e una inferiore dette “shadow”; si dice rialzista quando il prezzo di chiusura è più alto di quello di apertura e ribassista quando il prezzo di chiusura è più basso di quello di apertura come vedremo qui di seguito. Nella cromatura tradizionale e forse più usata è la candela di colore verde a denotare la situazione in cui il prezzo di chiusura è maggiore di quello di apertura mentre è la candela rossa ad indicare la situazione opposta in cui il prezzo di chiusura è inferiore a quello di apertura.

A livello grafico, a seconda del periodo prescelto, la candela ci fornirà 4 importanti

informazioni:

  • Prezzo di apertura del periodo di contrattazione
  • Prezzo di chiusura del periodo di contrattazione
  • Il prezzo massimo raggiunto in quel periodo
  • Il prezzo minimo raggiunto in quel periodo

Nel caso in cui il body sia rosso, prezzo di apertura e prezzo di chiusura saranno invertiti.

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